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Luca Piazzi (Parma): “Al Viareggio per fare esperienza e giocarcela alla pari con Salernitana e Leichardt”

Il Parma è una delle nobili decadute del calcio italiano che sta riuscendo step by step nell’impresa di tornare ai fasti di un tempo. In vista dell’imminente partecipazione al Torneo di Viareggio, abbiamo intervistato Luca Piazzi, responsabile del settore giovanile del club ducale, per parlare con lui dell’importante imminente manifestazione, ma non solo.

Siete inseriti nel girone con Salernitana e gli australiani del Leichardt: quali sono i vostri auspici?

“Siamo consapevoli di non essere una squadra capace di fare tanta strada, è dura pensare di poter arrivare fino in fondo al torneo. Allo stesso tempo, però, assodato che contro l’Inter sarà una sfida abbastanza proibitiva, crediamo di potercela giocare alla pari contro la compagine australiana e contro la Salernitana. Affronteremo la manifestazione con l’intento di fare esperienza, mostrando il nostro modello di gioco. Meglio mantenere un basso profilo”.

Come mai il Parma Primavera è dodicesimo in campionato?

“Eravamo partiti discretamente bene, poi le cose non sono andate nel migliore dei modi nel corso delle ultime sfide. Dopo il fallimento, la società è ripartita da zero. Stiamo facendo un buon percorso, ma c’è ancora tanto da lavorare. Stiamo gettando le basi per il futuro”.

Il miglior risultato recentemente conseguito al torneo di Viareggio dalla vostra società è stato il raggiungimento dei quarti di finale nell’annata 2014, con Cerri in rosa: c’è qualcuno nel vostro organico che ritiene possa avere la stessa fortuna dell’aitante centravanti?

“Il Parma si è sempre contraddistinto per la qualità degli elementi del settore giovanile. È stato davvero un peccato perdere diversi giocatori dopo il fallimento. La nostra attuale compagine non è ultra competitiva, ma ritengo ci sia qualche atleta che possa sperare di giocare un giorno fra i professionisti”.

Sia la prima squadra che la Primavera adottano il 4-3-3: come giudica questa scelta?

“La vera finalità dell’uso del medesimo spartito tattico da parte della prima squadra e da parte della Primavera dovrebbe essere diversa rispetto alla motivazione solitamente addotta nel nostro mondo: per quanto mi riguarda, dovrebbe essere la prima squadra a giocare come i ragazzi del settore giovanile e non viceversa. Questo è quello che, infatti, si verifica nei grandi settori giovanili delle squadre europee e ritengo che questo sia il segreto degli importanti risultati conseguiti dalle società che scelgono di lavorare in questo modo. È una casualità, però, che mister Iori (trainer del Parma Primavera, ndr) usi lo stesso modulo adottato da D’Aversa: il tridente offensivo è, infatti, lo schieramento maggiormente confacente alle caratteristiche dei giocatori a sua disposizione”.

Dopo otto anni da ds dell’Alto Adige, è stato insignito del prestigioso incarico di responsabile del settore giovanile del Parma: come si sta trovando nel nuovo ruolo?

“Lavoro per una società che ha grassi potenzialità economiche, dotata di un centro sportivo all’avanguardia come quello di Collecchio. Mi trovo molto bene e mi sto impegnando affinché anche il settore giovanile possa presto di nuovo essere un fiore all’occhiello. C’è tanta strada ancora da fare, ma ho buone sensazioni per il futuro”.

Fonte foto: L’Avisio Blog

corradobarbarisi@hotmail.it

Ingegnere elettronico di primo livello. Giornalista pubblicista dal 26 novembre 2015