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VALERIO, CAMPIONE DI NUOTO DOWN, SALVA LA VITA AD UNA BIMBA. IL RACCONTO DELL’ALLENATORE

Un campione nello sport ma soprattutto nella vita. Valerio Catoia, un ragazzo down di 17 anni di Latina, si è reso protagonista di un gesto da eroe. E’ successo qualche giorno fa a Sabaudia, sulla spiaggia libera della Bufalara dove Valerio, campione di nuoto della polisportiva Hyperion, si trovava insieme al padre e alla sorella.

Ci racconta l’episodio, conclusosi per fortuna a lieto fine, Roberto Cavana, allenatore di Valerio da diversi anni. “Il mare era un pò grosso e i bambini si divertivano a giocare con le onde. C’era un pò di corrente che ha spinto due bambine un pò lontano da riva. Ad un certo punto hanno iniziato a chiamare aiuto. Però a volte non si dà peso a queste cose perchè tra bambini molte volte si scherza e quindi non sembrava una richiesta di aiuto reale. Il padre di Valerio si è reso conto che stava succedendo qualcosa di grave e si è lanciato verso una delle due bambine mentre Valerio, di conseguenza, si è lanciato senza paura a recuperare l’altra bambina. L’ha salvata con una modalità che lui conosce bene perchè a luglio dello scorso anno ha partecipato a Firenze alle prime olimpiadi mondiali per atleti affetti da sindrome di down ed ha fatto una dimostrazione di salvamento con un manichino, che rispetto alla bambina salvata, pesa molto di più, circa 70 chili. Questo allenamento gli ha consentito di compiere il gesto salvando una vita umana”. Dopo aver riportato a riva la bambina, i presenti sulla spiaggia e i bagnini dello stabilimento di fianco si sono avvicinati a Valerio per complimentarsi con lui.

Ma chi è Valerio Catoia? “Valerio fa nuoto nella nostra polisportiva da diversi anni. Noi siamo una realtà che opera esclusivamente con ragazzi che hanno disabilità. Valerio si allena quattro volte a settimana, per due ore al giorno. Durante gli allenamenti sono molto esigente sia con lui che con tutti gli atleti, poi una volta finiti gli allenamenti ridiamo e scherziamo perchè siamo un gruppo di amici”.

Come ha reagito il ragazzo a questo momento di notorietà involontaria? “L’ho visto ieri sera perchè abbiamo organizzato una cena con tutti i ragazzi della Polisportiva e i loro genitori. Valerio è molto tranquillo, non è un tipo che si esalta, è molto moderato”.

Ma lo avete festeggiato in qualche modo? “Si, gli abbiamo tirato un pò di acqua in testa con alcune bottiglie, una specie di gavettone!”

Un pensiero anche alla sua Polisportiva Hyperion, da anni impegnata in un ambito sportivo poco seguito dai mass media. “Facciamo tanti sacrifici per garantire a tutti i ragazzi di potersi esprimere a livello sportivo. Come polisportiva partecipiamo a tutti i campionati del Lazio, perchè li organizzo io essendo il delegato della Fisdir (Federazione Italiana paralimpici degli intelletto relazionali, ndr) e, durante l’anno, partecipiamo ai campionati organizzati dalla federazione che è riconosciuta dal Comitato Italiano Paralimpico. I nostri atleti sono plurimedagliati, vincono trofei, medaglie e riconoscimenti importanti dappertutto, in giro per l’Italia e anche all’estero”.

Infine Roberto Cavana lancia un messaggio a tutto il movimento sportivo:”Molte associazioni dovrebbero capire molto da questa storia. Insegnate ai vostri atleti a fare le cose che fanno tutte le persone e non cose strane senza un fine…”.

Un bel gesto quello di Valerio, balzato alla ribalta della cronaca nazionale per il suo coraggio. L’auspicio ora è che l’opinione pubblica presti più attenzione ai tanti atleti che, come Valerio, fanno enormi sacrifici per raggiungere i traguardi in quegli sport considerati marginali.

Fonte foto dal Web

mesposito_it@yahoo.it

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