Home / APPROFONDIMENTI  / GLI ULTRAS DELLA PDO SBARCANO IN POLONIA PER RINGRAZIARE MONIKA PRUNSTER

GLI ULTRAS DELLA PDO SBARCANO IN POLONIA PER RINGRAZIARE MONIKA PRUNSTER

LUBIN (POLONIA) – Duemila chilometri per dire grazie. I tifosi della PDO Salerno hanno un cuore immenso e non smettono di stupire. Una sciarpa e una bandiera tricolore con sopra stampigliato il numero di maglia che Monika utilizza per le gare di campionato e con la Nazionale italiana ed un messaggio: “Salerno non dimentica chi ha giocato con il cuore”.
Duemila chilometri di passione e, la campionessa così ringrazia: “Dopo tanti anni vissuti a Salerno mi ha fatto enorme piacere. Non me l‘aspettavo una cosa del genere. Significa che sono rimasta nel cuore della gente”.
Così Monika Prunster si esprime dopo aver visto lo striscione e parlato con il messaggero del piccolo, ma rumoroso, commando ultras della PDO – Solo per Salerno, Adriano Giannattasio.
Una scelta professionale comprensibile ma, nello stesso tempo dolorosa. Infatti così si esprimeva, il 20 maggio, il capitano della Nazionale italiana: (leggi articolo per approfondimento) “La città è stupenda. Per me, che vengo dalla montagna, avere il mare a pochi passi è un qualcosa di fantastico! Mi piace molto il mare. Devo dire che mi mancherà molto”.
Rapporto speciale, dunque, tra i tifosi salernitani le atlete e la città. Rapporto che si solidifica anche quando, per scelte professionali, le strade si dividono.
Ora Monika difenderà la porta del Pogon, squadra polacca che punta a vincere anche in Europa, mentre Salerno sarà protagonista in Italia con la speranza di ben figurare in Europa. Intanto, al di là dei risultati, la passione per questo sport continua a crescere anche in una Nazione che per tradizione pensa solo ed esclusivamente al calcio.

Bianca Del Balzo gioca in Polonia con il portiere Prunster

MONIKA PRUNSTER SALUTA SALERNO DA CAMPIONESSA D’ITALIA: “VADO IN POLONIA PER UNA NUOVA AVVENTURA SPORTIVA”

alfonso.pierro@libero.it

“A volte un vincitore è semplicemente un sognatore che non ha mai mollato” 
(Nelson Mandela).