Home / ALTRI SPORT  / Ad Olympia Extreme (Radio24) Patagonia senza segreti con Matteo Della Bordella

Ad Olympia Extreme (Radio24) Patagonia senza segreti con Matteo Della Bordella

Ultima puntata di Olympia Extreme, il programma di Radio24 condotto da Dario Ricci, dedicato all’alpinismo e alla Patagonia con l’intervista a Matteo Della Bordella, varesino classe 1984, presidente dallo scorso mese di marzo dello storico gruppo alpinistico dei ‘Ragni di Lecco’, vincitore di prestigiosi premi (Cassin nel 2008 e nel 2009, Grignetta d’oro nel 2015). “La Patagonia è una regione fantastica. Presenta uno scenario indescrivibile, con la sua magia, le sue vette. Le giornate sono molto più lunghe, c’è tanta luce e questo permette all’alpinista di fare scalate per tante ore durante il giorno”, introduce così Daniele Nardi, esploratore ed alpinista, co-conduttore del programma. “Ho iniziato ad arrampicarmi verso i 12/13 anni con mio padre che mi ha trasmesso questa passione. Insieme abbiamo scalato qualche parete facile, poi nel corso degli anni pareti sempre più difficili, sia sulle Alpi che in giro per il mondo”, racconta Della Bordella, “la prima parte importante che ho scalato è stata la via attraverso il Pesce Marmolada, nel 2005, nel giorno del mio compleanno. La feci con mio padre e per questo ha un significato particolare”. L’amore per la Patagonia, di cui conosce ogni angolo: “Sono stato in Patagonia nel 2010 e nel 2011, dove ho incontrato anche Daniele (Nardi, ndr), mi sono innamorato di questa terra per la bellezza delle sue montagne e per gli spazi immensi”, continua, “ma anche per le grandi sfide che queste cime ti pongono per essere scalate. Tutto molto affascinante, così come lo spettacolo della natura e le difficoltà tecniche che quelle vette leggendarie sanno offrire”.

Chi si approccia a queste sfide estreme deve affrontare ‘el valor del niedo’, ossia il valore della paura. Ecco, al riguardo, la spiegazione dell’alpinista varesino: “El valor del miedo è il titolo di un libro scritto da un pilota dell’aviazione argentina che per primo atterrò sul ghiacciaio Upsala in Patagonia, per imparare ad atterrare. Mi ha colpito molto questo titolo perché in alpinismo la paura è un elemento con cui l’alpinista deve conviverci. E’ normale avere paura, ma è importante saper ascoltare la paura per prendere le decisioni giuste su come andare avanti oppure fermarsi. E così abbiamo deciso di dare questo nome, El valor del Miedo, ad una via che avevamo aperto sulla parete este del Cerro Murallon”. Grazie a questa impresa, Della Bordella, insieme a Matteo Bernasconi e David Bacci, è in lizza per vincere l’Oscar dell’Alpinismo.

Ancor più che la conquista della vetta, però, nell’alpinismo moderno conta lo stile con cui si scala. Sia Nardi che Della Bordella sono due convinti sostenitori dello ‘stile alpino’, quello più puro e originario: “Oggi lo stile è più importante del raggiungimento della vetta. Ormai si parla di stile ‘by fair means’, ossia si parte dall’ultimo punto civilizzato, dall’ultimo paesino che c’è nella zona, e senza l’aiuto di mezzi civilizzati, e poi va su, puntando solo sulle tue forze. L’importante è il rispetto per l’ambiente e la sfida, quasi ad armi pari, con la natura”.

Fonte foto: pagina FB di Matteo Della Bordella

mesposito_it@yahoo.it

Il miglior modo per predire il futuro è crearlo!